venerdì 17 giugno 2016

Scegliere un compagno di vita a 4 zampe

Partiamo dal fatto che è una scelta da effettuare con consapevolezza.
Portare a casa un cucciolo (o adulto che sia) è un impegno da non sottovalutare.
In base a cosa decidiamo di adottare un cane? 
In base a quali criteri?
Siamo pronti a prenderci la responsabilità di accudire un animale e soddisfare i suoi bisogni primari (almeno quelli) per una decina d’anni (stimando approssimativamente una media)?

A livello di responsabilità è al pari di quella genitoriale nei confronti di un bambino.
Esso dipende da noi per il cibo e per l’acqua, per il riparo, per l’attività e per le relazioni sociali.
Ci osserverà 24h su 24h, ci seguirà ogni dove, sentirà i nostri stati d’animo e assorbirà le nostre emozioni rispecchiandole fedelmente, verrà condizionato dai nostri schemi mentali, arriverà a conoscerci meglio di noi stessi e ci mostrerà la via per l’amore incondizionato.

Come i neonati gli animali vivono nel presente.
I neonati poi sviluppando la coscienza iniziano a crescere formando un “io” e quindi un ego, le identificazioni con il tempo passato e le proiezioni nel futuro.
Gli animali vivono tutta la vita nel presente, possono essere si condizionati o sensibilizzati, ma sono comunque sempre con la testa nel qui ed ora.
Questo vuol dire che sentono cosa emaniamo noi attraverso le emozioni e gli stati d’animo che viviamo.

La scelta tra comprare un cane di razza o adottare un cane di canile può voler del tempo, per vari motivi.
Personalmente il mio primo cane l’ho comprato con la mia famiglia in un allevamento, scoprendo poi che arrivava dalla Romania, figlio di quei famosi viaggi clandestini di cui si è tanto parlato negli anni. Avevo 18 anni e volevo un labrador perché innamorata del “cane della carta igienica”.
Ora a 30, so che il mio prossimo cane sarà un cane di canile, magari anche anziano.
So che voglio donare la possibilità di vivere in pace gli ultimi anni/mesi/quel che hanno da vivere, a questi cani che hanno vissuto parte della loro vita “in prigione”.
Poiché vi è un mercato dietro agli allevamenti, ed è un mercato sulle vite animali, bisogna affrontare quindi la nostra coscienza, ognuno ha i suoi tempi e percorso, il giudizio lasciamolo andare con amore, non ci serve.
La razza può essere indicativa per l’indole e l’attitudine che svilupperanno, ma questo è a grandi linee, poiché ogni cane è un degno compagno di vita e sta solo a noi capirlo.

Per concludere, diciamo che decidere di prendere un cane da portare a casa (che sia trovatello, di canile, di un allevamento o di una cucciolata amatoriale) è una scelta che va fatta con il cuore.
Qualsiasi altro motivo è superfluo.
Ci sentiamo pronti per affrontare una parte del nostro cammino di vita con un compagno di viaggio a 4 zampe? 
E qui potrei allargare il discorso anche a tutti gli altri animali domestici.

Si tratta di una responsabilità enorme ma che ci donerà una delle più belle esperienze fatte di comunicazione ad un livello che va oltre ciò che possono descrivere le parole.

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